L’idea di utilizzare l’ombra proiettata da uno stilo (gnomone) per misurare il trascorrere del tempo, è così vecchia che va più indietro della storia e si perde nella preistoria dell’uomo. Nel corso delle varie epoche le meridiane e gli orologi solari in genere, si sono modificati nella tecnica, negli scopi per cui erano costruiti, nelle decorazioni e nei motti che li accompagnavano, e costituiscono quindi un’importante testimonianza della storia e del costume per epoca e per zona geografica.
Ai giorni nostri, l’uomo sembra aver dimenticato questo tipo di strumento, almeno a giudicare dal fatto che a molte meridiane non viene più fatta manutenzione, mentre altre spariscono nel corso di restauri affrettati, mentre è raro assistere alla costruzione di nuove. Eppure questo strumento continua ad esercitare un grande fascino ed è dotato di caratteristiche persino… moderne, perché non consuma energia, non si consuma, non ha bisogno di pile, non inquina. Molto interessanti sono anche i motti riportati su alcune meridiane, spesso in latino ed altre volte nella lingua del posto. Un motto tra i più ricorrenti è “hora non numero nisi serenas”, mentre un altro che fa molto riflettere è “vulnerat omnes ultima necat”.
La meridiana di Villa Castelbarco appartiene a quel tipo – peraltro tra le più diffuse – dette ad ore francesi (cioè contate come le attuali) nelle quali il grafico ha l’aspetto di un ventaglio capovolto ed il Mezzogiorno è indicato da una linea verticale evidenziata, in questo caso da una freccia. Questo tipo di meridiane sono state introdotte nel 1700 da leggi Napoleoniche con l’idea di sostituirsi ad altri sistemi locali.
La meridiana di Villa Castelbarco consente di leggere le ore da prima delle ore 9 ad oltre le ore 15, apprezzandone facilmente i dieci minuti; consente di intuire anche le stagioni grazie alla linea trasversale che è la linea equinoziale, la linea cioè dove il sole si muove in due particolari giorni dell’anno che sono l’Equinozio di Primavera (21 marzo) e l’Equinozio d’Autunno (23 settembre) e la linea più alta, indicata a destra con il segno stilizzato del Capricorno che sta ad indicare il Solstizio d’Inverno (22 dicembre) e l’indicazione all’estrema sinistra del segno del Cancro per indicare il Solstizio d’Estate (21 giugno).
Certo, ci sarebbero ancora molte cose da dire sulle Meridiane in genere e su questa in particolare, ma l’obiettivo di queste righe è di invitare chi ha l’occasione di visitare Villa Castelbarco a volersi soffermare, magari solo per un attimo, ad osservare la Meridiana e lasciarsi un po’ affascinare dalle sue linee apparentemente semplici ed essenziali ma piene di contenuti.